Last updated on Agosto 6, 2020
Il “Bando Sussidi” – un’opportunità per introdurre tecnologie assistive nei percorsi didattici.
Per il triennio 2017-2019 il Ministero dell’Istruzione (MI) ha stanziato 30 milioni di euro per l’acquisto di ausili e sussidi didattici a favore degli alunni con disabilità.
Dopo le prime due annualità che avevano presentato diversi elementi critici, a gennaio 2020 il MI ha promosso un convegno di 3 giorni a Roma per analizzare i risultati e rilanciare l’iniziativa. Erano presenti in gran numero i Dirigenti Scolastici dei Centri Territoriali di Supporto (CTS), gli operatori dei CTS stessi, i DSGA (Direzione dei Servizi Generali ed Amministrativi) delle scuole sede di CTS e i funzionari degli Uffici Scolastici Regionali (USR) che si sono occupati del cosiddetto “Bando Sussidi”, per portare le proprie esperienze e manifestare le proprie istanze.
I lavori del convegno hanno evidenziato la richiesta di una specifica formazione da parte degli operatori delle scuole e degli USR oltre che la messa a punto di modalità più efficaci per presentare le domande. Tale modalità avrebbe dovuto al contempo rendere la vita più facile ai docenti e consentire un’individuazione degli ausili il più appropriata possibile.
Oltre ai rappresentanti delle istituzioni scolastiche erano presenti in qualità di relatori gli esperti di settore, raccolti in un Comitato Tecnico Scientifico, che opera in modo stabile a supporto dell’attuazione del “Bando Sussidi”. Fanno parte del Comitato Tecnico Scientifico: il Ministero dell’Istruzione (Direzione Generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione), docenti esperti in tecnologie per la didattica e rappresentanti della rete dei centri ausili GLIC. Questa collaborazione formale con la rete GLIC si inserisce fra le attività previste dall’”Accordo Quadro” stipulato fra Ministero dell’Istruzione e GLIC.
Da febbraio ad oggi il Comitato ha lavorato con grande impegno e celerità: durante il lock down è stato ristrutturato l’intero impianto del “Bando sussidi” con gli obiettivi di ricercare la massima appropriatezza dell’investimento pubblico e di valorizzare le realtà territoriali (in primis i CTS) facendone crescere la cultura sulle tecnologie Assistive per l’inclusione.
Con il contributo del GLIC sono stati definiti una metodologia di processo e gli strumenti operativi per supportare la scrittura del progetto (da parte dell’insegnante che richiede tecnologie assistive per un proprio alunno), la valutazione dei bisogni e delle tecnologie (ove necessario con l’intervento diretto di un Centro ausili GLIC), la fornitura personalizzata e al training per l’uso degli strumenti, l’obbligatoria valutazione dei risultati dell’introduzione dell’ausilio (outcome) da effettuarsi dopo un periodo d’uso.
Su mandato del MI, i professionisti del GLIC hanno inoltre collaborato ad implementare una modalità di supporto a distanza per i docenti mirato alla qualità nella redazione dei progetti; questo supporto, tutt’ora in corso, è attuato nella forma di uno sportello virtuale e vede coinvolti anche altri consulenti del MI.
Il GLIC ha infine fornito un contributo determinante per la realizzazione di un percorso formativo a distanza (FAD-messo a disposizione da IUL-Università Telematica) per mettere gli insegnanti in condizione di avere conoscenze degli ausili, dei percorsi e delle problematiche correlate. Il percorso si articola in tre corsi:
Corso A – Introduzione alle tecnologie assistive per l’inclusione
Corso B – I principi e gli strumenti per una partecipazione efficace al bando (ex art. 7 c. 3 D. Lgs. 63/2017)
Corso C – Criteri e indirizzi per un’individuazione appropriata delle Tecnologie Assistive
Dopo alcune settimane dall’avvio dei percorsi formativi possiamo già riscontrare un buon successo di questa iniziativa con un’ottima percentuale di docenti attivi; in diverse regioni è già stato possibile presentare i progetti per la richiesta di ausili, mentre in altre si partirà a settembre. I grafici che seguono danno conto dell’alto livello di apprezzamento dei moduli formativi realizzati in tutto o in parte dal GLIC.
Sarà solo al termine di questo percorso, dopo che saranno avvenute le forniture di ausili agli studenti, che potremo valutare i frutti di questo importante lavoro, ma quello che è certo è che una scuola inclusiva non può più bastare a se stessa ed è necessario avvalersi di professionalità specialistiche per affrontare problematiche ad alta complessita. Pertanto, come GLIC, speriamo di contribuire alla promozione di una scuola migliore e più inclusiva di quella che è stata fino ad ora.